Nei processi produttivi, si può lavorare principalmente in due modi, ovvero con tecniche additive o estrattive. È bene fare un confronto tra le due per capire meglio di che cosa si tratta e come operano.

Produzione sottrattiva: come funziona

Quanto per iniziare, con il termine di produzione sottrattiva si indicano una serie di processi di lavorazione che hanno lo scopo di rimuovere del materiale. Si può partire da blocchi solidi o barre in metallo, plastica e altri materiali che vengono lavorati tramite diversi processi per ottenere la forma desiderata. Operazioni come il taglio, la foratura, la smerigliatura, la fresatura permettono di modellare il pezzo e rimuovere il materiale fino al risultato desiderato.

Nella tecnologia sottrattiva, è inevitabile che si producano degli scarti, noti come trucioli. Devono esser rimossi prontamente altrimenti possono inceppare le macchine utensili e accelerare il processo di usura. Spesso si utilizzano del lubrorefrigerante che vanno poi recuperati e filtrati dai trucioli. In un processo industriale, occorre quindi un sistema di filtrazione lubrorefrigeranti.

Di solito, si può procedere manualmente ma nei contesti industriali ci si serve di un macchinario utensile a controllo numerico computerizzato. Di solito, si fa ricorso ai processi di produzione sottrattiva per realizzare parti in plastica e il metallo come prototipi, semilavorati, prodotti finiti.

Produzione additiva: come funziona

Al contrario di quanto succede con le tecniche di produzione sottrattiva, nella produzione additiva, il materiale viene aggiunto per realizzare la forma desiderata. Un esempio che fa capire subito di che cosa si tratta di una riguarda la stampa 3D che consiste nell’aggiungere strati di materiali.

Anche in questo caso, si utilizzano macchinari a controllo numerico computerizzato che realizzano prodotti in base ai modelli sviluppati elettronicamente. Nel momento in cui si parla di stampanti 3D, non tutti sanno che esistono diversi materiali e tecniche per arrivare al risultato desiderato. Ad esempio, con le termoplastiche riescono a si utilizza una modellazione a deposizione fusa. Invece, per i metalli morbidi si parla di fusione laser selettiva e a fascio di elettroni, giusto per citarle alcune.

Di Grey