La sigla FAST è un semplice metodo per riportare alla mente i sintomi dell’ictus affinché in caso di emergenza si possa fare in autonomia una breve diagnosi e chiamare aiuto tempestivamente. Questo perché in caso di ictus il tempo è fondamentale e può fare la differenza tra la morte e la vita. Partiamo ora a vedere quali sono i significati di ogni lettera che compone la sigla.

F sta per faccia perciò chi nota una paresi facciale può aver in corso un ictus. La bocca può apparire storta con gli angoli che vanno verso il basso oppure si muove solamente un lato della bocca mentre l’alto resta fermo.

A sta per arms cioè braccia. Infatti, è facile che chi sperimenta un ictus abbia un deficit motorio che coinvolge gli arti superiori. Le braccia possono apparire deboli e è necessario fare un piccolo test.se è in corso un infarto, il soggetto non riesce a tenere entrambe le braccia aperte e orizzontalmente ma una o entrambe tendono a cadere verso il basso.

S è la lettera che indica speech cioè linguaggio. Questo succede perché chi ha un ictus in corso mostra problemi del linguaggio. Significa che la persona non è in grado di parlare e pronunciare frasi semplici. In altri casi, si nota un farfuglia mento.

L’ultima lettera T sta per tempo perché nel momento preciso in cui si osservano questi sintomi e necessario allertare immediatamente i soccorsi.

Inoltre, si possono annoverare anche altri sintomi che indicano l’ictus come la perdita di forza e sensibilità di un arto, braccio o gamba, oppure di metà del volto. Alcuni soggetti possono sperimentare un sensibile abbassamento o addirittura annebbiamento e perdita della vista. Altri, perdono completamente l’equilibrio accasciandosi a terra come pesi morti. Altri sintomi riguardano la comparsa di vertigini e incapacità di camminare dritti senza sbandare ai lati oppure avere difficoltà nel capire che cosa dicono le altre persone. Purtroppo, le persone che hanno sottovalutato questi sintomi e per fortuna sono sopravvissuta è facile che restino disabili per il resto della vita e abbiamo bisogno di continue terapie presso cui recarsi grazie al servizio di ambulanze private a Roma.

Di Grey