Quando si parla di perni a saldare, si può sentir dire anche prigionieri. Sono la stessa cosa poiché sono sinonimi da usare in modo indistinto. Si tratta di elementi di fissaggio e giunzione che garantiscono una tenuta elevata grazie alla loro grande resistenza. Si possono applicare nelle più svariate situazioni, soprattutto quelle industriali. Infatti, si trovano in carrozzerie, officine, cantieri edili e via dicendo.
Caratteristiche dei perni a saldare
Per far fronte a ogni esigenza, è importante scegliere il giusto perno a saldare cioè selezionandolo in base a materiale, misura, forma, tipo di filetto, lunghezza etc. Solo in tale maniera è possibile ottenere il migliore dei risultati che dura nel tempo. I prigionieri sono progettati per garantire la massima sicurezza, tenuta, stabilità per giunture che soddisfano le varie esigenze. Grazie all’uso di materiali specifici, i perni a saldare non si corrodono e non arrugginiscono. Inoltre, sono studiati per impedire l’accumulo di sporco. Nel momento in cui si devono scegliere parti per il fissaggio, occorrono dei prigionieri durevoli e che non deformano le parti da unire.
Forme e materiali dei prigionieri
Ci sono diversi materiali che vanno scelti in base al tipo di prodotti da unire che non si usurino nel corso del tempo. Esistono poi perni a saldare con forme particolari al fine di soddisfare ogni genere di esigenza. Per esempio, ci sono perni dalla forma PT che sono molto impiegato. Alcuni possono essere in acciaio ramato oppure in acciaio inox che prevengono l’ossidazione e garantiscono una durevole durata e resistenza a ogni genere di sollecitazione. Altri materiali che si usano per i perni a saldare sono il ferro ramato, l’alluminio e l’ottone che trova grande applicazione in questo campo.
Il tipo di filettatura
Quello che però conta quando si scelgono i perni a saldare è il tipo di filettatura altrimenti il fissaggio non è durevole e non resiste. Ci sono varie tipologie di filettature che vanno scelti di volta in volta in base al tipo di lavoro da fare.